Ha fatto gli onori di casa il coro Iubilate Deo della parrocchia ospitante, diretto dal maestro Marco Corradini che è stato l’organizzatore di questa edizione: ha aperto e chiuso l’esecuzione delle corali, offrendo l’ascolto di brani celebri e inediti, tra cui il Cantico delle creature di San Francesco, nella versione di Angelo Branduardi, per sottolineare lo stile della rassegna che, nel motto “… e le cose semplici sono le più belle” e nel simbolo, il Tau, si richiama allo spirito francescano.
Davanti ad un numerosissimo pubblico, tra cui molte persone davvero appassionate ed intenditrici di musica sacra, si sono succedute 15 formazioni: coro S. Maria e padre Remigio dell’Arcispedale Santa Maria, cori parrocchiali di San Martino in Rio, San Faustino, Rubiera, Villa Sesso, Prato, “Santi Pietro e Paolo” di Monchio delle Olle (Canossa), “Don Paolo Ronzoni” di Massenzatico, “Madonna della Neve” di Cavola, “Santa Maria Assunta” di Castellarano; cori interparrocchiali: San Cassiano e Levizzano, unità pastorale Santa Croce e San Paolo, San Giovanni e Santa Maria di Novellara, “Simple voice” dell’unità pastorale Fortitudo Unitatis di Cerredolo, San Cassiano, Levizzano e Debbia, coro giovanile interparrocchiale reggiano “Vaghi Cantori”.
Il giudizio è stato affidato alla giuria composta da don Rino Bortolotti, co-parroco di san Quirino, grande conoscitore del canto liturgico e organista; Valerio Crotti, direttore del coro liturgico della basilica di San Quirino e del coro scolastico "Allegri" di Correggio; Chiara Pilati, diplomata in flauto e insegnante di musica; Corrado Iori, diplomato in clarinetto ed insegnante di musica.
La rassegna, molto apprezzata per l'impeccabile organizzazione, ha calamitato grande attenzione e ha riscosso la soddisfazione del pubblico che ha applaudito meritatamente tutte le corali.
Si è notata una generale attenzione dei cori nel curare sia l'aspetto vocale polifonico sia quello strumentale. Numerosi cori erano accompagnati da un organico strumentale particolarmente ricco: alla tastiera e alle chitarre si sono affiancati violini, flauti, oboe, clarinetti, trombe, basso e percussioni. Da segnalare la numerosa presenza di giovani coristi e strumentisti e la performance del maestro Paolo Iotti che, nel canto della Sequenza di Pasqua, ha coinvolto anche il pubblico. Un incoraggiamento anche al coro “Vaghi cantori”, tutti giovani universitari, compreso il loro maestro, appartenenti a parrocchie diverse.
Terminati i canti, alla giuria l’arduo compito di emanare il verdetto: i giurati hanno espresso soddisfazione per il buon livello generale, per i cori ben strutturati, apprezzando la presenza di cori interparrocchiali.
Vincitore della XXIII rassegna è stato proclamato il coro di San Giovanni e Santa Maria dell’unità pastorale di Novellara, diretto da Sara Fornaciari, con i canti Eccomi di Frisina e Popoli tutti acclamate di Zschech. La giuria ha premiato la valorizzazione polifonica delle 4 voci, l’intonazione sicura ed il ritmo preciso, la cura della dinamica musicale e la scelta dei brani adeguata alla liturgia.
Infine le oltre 250 persone presenti in chiesa hanno cantato insieme "Il Dono sempre nuovo del suo amore per noi" sotto la direzione di uno scintillante Paolo Iotti, autore del brano, e interpretato dalla bellissima voce solista di Sara Fornaciari.